28 ottobre 2008

Cina, Cina, Cina...

Cina, non si fa che parlare d'altro sui giornali europei e americani.
Dopo i dentifrici, i giocattoli al piombo, l'acqua al arsenico, il latte alla melanina, questa settimana è la volta delle uova alla melanina. Ogni settimana una nuova...
Evidentemente il concetto di agricoltura Bio qua non ha ancora attecchito...

Noi comunque continuiamo a comprare solo cose di cui sappiamo il contenuto... come il nutriente sale al selenio...

IODINE-ENRICHED
SELENIUM-ENHANCED
NUTRITIOUS SALT

25 ottobre 2008

Bar Turmoil

E noi ora dove usciamo? Pare che qui a Shenzhen stiano chiudendo i bar uno dietro l'altro...
Questo è il risultato dei controlli che hanno cominciato a fare dopo l'incendio in discoteca di qualche tempo fa. Metà li chiudono perchè non hanno i permessi, l'altra metà perchè le norme di sicurezza non sono rispettate (vedi uscite di sicurezza chiuse con catene...)
Leggendo un po' i forum degli espatriati sembra che comincia a essere difficile trovare un posto per uscire la sera...
Beh, non è un problema che ci tocca particolarmente... i ristoranti della nostra viuzza aprono e chiudono a ritmo settimanale, però ci sono sempre!

Parlando di bar...
Nella zona ovest di Shenzhen c'è un quartiere chiamato Shekou (che è poi anche dove arrivano i traghetti da Hong Kong). In questo quartiere c'è il Sea World, che non è un parco acquatico ma semplicemente una piazza piena di ristoranti per turisti. E' uno dei pochi luoghi di questa città che si possa veramente definire turistico, soprattutto per i prezzi delle bibite...
Beh, chi ci è già stato (molti di voi, immagino) ricorderà un luogo affollato e pieno di venditori di strada... Niente di tutto ciò! L'ultima volta che ci siamo stati era tutto desolatamente vuoto (comparato al casino di prima)...

L'affollata piazza dei bar di Shekou

La barca che vedete sullo sfondo è sulla terraferma e in verità ospita diversi ristoranti e un hotel

La Dea di non-mi-ricordo-cosa-forse-del-mare

Un'altro affollatissimo Beer Garden, in puro stile october fest

Tra l'altro, anche Luhou, un'altra zona fortemente battuta dai turisti per lo shopping selvaggio, è
stranamente meno affollata di come me la ricordavo.

Che sia per via dei visti più difficili da ottenere? Caro governo, forse dovresti pensarci...

24 ottobre 2008

Pseudonimo

Pat - Ok, ho deciso di tornare a firmare gli articoli con il mio nome vero, dopo aver usato per vari mesi lo pseudonimo di "Ro".
Infatti tutto quello che avete letto nei mesi precedenti l'ho scritto io...

Scherzo! :-)
Io è davvero tanto che non scrivo e per fortuna c'è la Ro che ha la pazienza di farlo. Per fortuna c'è lei a mandare avanti questo blog e la mia vita.
Oggi però mi ha pregato di scrivervi per farvi vedere che ci sono ancora anch'io, che poi altrimenti vi preoccupate...
Beh, ecco, ci sono ancora... Un saluto!

Le mille luci della città







lo spettacolo continua anche senza il gioco di luci colorate


Questa è la vista dal salotto di Sarah e Nicolas (ma anche dalla camera degli ospiti :-)).

Pat - Se pensate che lo spettacolo di luci sia interessante, chiedete a Sarah e Nicolas cosa ne pensano dopo quattro anni di sequenze colorate... :-)

Hong Kong Island

Nuova ed ennesima tappa ad Hong Kong per il rinnovo del visto. Pensavamo fosse l'ultima ma il governo cinese, che aveva "promesso" il ripristino dopo le paralimpiadi, non ha ancora deciso se e quando re-introdurre il visto da 6 mesi con entrate multiple e quindi ci tocca ancora uscire e acquistare ogni mese un visto nuovo. Che sia perchè hanno fiutato il guadagno? (Il visto mensile costa quasi quanto quello di 6 mesi)

Questa volta, però, la scadenza del permesso di soggiorno cadeva di giovedì e ne abbiamo approfittato per fare un week end lungo sull'isola, ospitati gentilmente da Sarah e Nicolas. Eccovi un sunto di quanto visto, in immagini.



guardando fuori dalla cucina di Sarah e Nicolas......


...e guardando giù


la via dei ristorantini cinesi


non tutto è moderno


eredità inglese, bus e tram doppi


Lippo (per gli amici koala) towers viste dal Hong Kong Park


il lungomare di Stanley


Un turista-fotografo di passaggio con Nicolas e Sarah sul quai


Murray house, sempre Stanley


sul bus, direzione Shenzhen

17 ottobre 2008

Dafen - oil painting village






Le vacanze nazionali sono state climaticamente sfortunate, ha piovuto quasi tutta la settimana, ma durante un pomeriggio di non pioggia (parlare di bello è eccessivo), siamo partiti in escursione verso Dafen. Per l'esattezza Dafen non è un villaggio a sé, ma un quartiere di Buji che è una delle tante cittadine, subito fuori Shenzhen e dalla quale dista all'incirca mezz'ora, quaranta minuti di bus. Il via a questo quartiere l'ha dato un uomo d'affari (specializzato in commercio di quadri e riproduzione di quadri famosi) di Hong Kong, che si è stabilito a Dafen nel 1989 con 20 pittori, suoi dipendenti, essendo gli affitti e i costi molto più bassi che a Hong Kong. 20 anni dopo gli artisti sono diventati più di 8000, con più di 300 negozietti e gallerie d'arte sparpagliate in numerose viuzze.



Gli artisti presenti fanno di tutto, ritratti sul momento o quadri su commissione per prezzi irrisori. Oltre agli artisti ci sono negozietti di cornici e diversi altri shop con tutto l'occorrente per improvvisarsi novelli Monet.




Il giorno in cui ci siamo recati noi, eravamo gli unici turisti ed è stato molto carino camminare per le viuzze semi deserte, è sembrata una minivacanza nella vacanza.


Dongguan

La settimana a cavallo tra fine settembre e inizio ottobre, ha segnato la festa nazionale cinese. In pratica come il nostro 1. agosto, solo che qui fanno 5 giorni di vacanza e noi ne abbiamo approfittato per effettuare il nostro battesimo del treno, andando 2 giorni a Dongguan. Li si trovava per 2 mesetti, per ragioni di studio, il Paul, un altro ticinese, e abbiamo fatto ritrovo. In più in quei giorni c'era una particolare festa in città...


the 4th Dongguan international beer festival


Prendere il treno a Shenzhen è molto semplice. Una volta superato l'ostacolo dell'acquisto del biglietto allo sportello (dove non ci sono scritte in inglese e dove gli impiegati non lo parlano), si passa alla sala d'attesa (si ha accesso unicamente con il biglietto) e li si aspetta che il numero del tuo treno appaia sullo schermo delle partenze. Qui, per contro e fortunatamente, Le indicazioni sono anche in inglese. Una volta che il tuo treno viene "chiamato" si può accedere ai binari, tramite sottopassaggio, al binario si accede tramite scala o scala mobile e all'inizio di ogni scala è indicato quale treno è in partenza da li. Facile, no? Una volta sul treno (il biglietto include anche la prenotazione del posto a sedere numerato), basta tenere d'occhio lo schermo dove vengono segnalati, anche in questo caso pure in inglese, velocità, temperatura esterna, rotta e la cosa più importante, la prossima fermata. Non ci si può sbagliare.

biglietto del treno, con indicati numero del treno
(D816), stazione di partenza e d'arrivo, data, ora di
partenza, numero della carrozza e di posto a sedere


Dongguan in se non ha nulla di turisticamente notevole, a parte la nuova libreria la nuova opera house e il centro civico. E' un po' come Shenzhen, ma con meno grattacieli e meno abitanti. Ma se vi dovesse mai capitare di passare da quelle parti, fate attenzione ai taxisti...non fanno partire il tassametro, di conseguenza il prezzo è da concordare prima, e possono anche rifiutarsi di imbarcarvi se reputano che il prezzo o la destinazione non è di loro gradimento.


Dongguan by night


sciurine e sciurete che fanno balletti tradizionali in piazza.
Passi, mosse e musica...nel video trasmesso


statue di bronzo ma poi le tocchi e... scopri che è plastica


Il week end è stato però divertente, dall'oktoberfest ci siamo fatti buttar fuori (ma va?;-) ). E' stato piuttosto insolito, stavamo bevendo e giocando a dadi con 2 ragazze del posto, quando è arrivato un polino a dire che da li a poco sarebbe stato orario di chiusura e che avremmo dovuto andare, una delle ragazze gli ha chiesto quando sarebbe stata la chiusura e ci risponde che avevamo ancora 10 minuti. Solo che i 10 minuti sono diventati 10 secondi, perché subito dopo è tornato con una decina di compagni di lavoro, sottolineando che stavano chiudendo e che dovevamo andare. Il numero di polini (tutti dotati di sorriso ma anche di manganello) ci ha convinti a levar le tende.

13 ottobre 2008

Usciamo a cena?



Questi sono esempi dei ristorantini tipici cinesi, un tavolo con gli ingredienti, un fornello a gas, un wok e un paio di tavolini pieghevoli per i clienti e il gioco è fatto. C'è chi lo fa open air, chi dentro un garage o un localino qualsiasi. Si mangia bene e si spende nulla (sabato sera in 5 con 4 birre da mezzo litro RMB 65 - circa sfr. 10.00).

Anche nei ristoranti di livello medio, per esempio nella via di ristoranti vicino a casa nostra, di pomeriggio ognuno piazza un tavolo fuori sul marciapiede, ma anche con il catino sul marciapiede direttamente, dove tutti (cuochi, camerieri, gerenti, amici, parenti, chi c'è, c'è) preparano, lavano e tagliano le verdure, sbucciano montagne di aglio, fumano e fanno una gran festa e un gran casino. E' bello da vedere, ma è anche tutto buono da mangiare e nonostante questa, secondo gli standard svizzeri, mancanza d'igiene, non siamo mai stati male una volta.

09 ottobre 2008

Pronto? Mi senti?

E' normale. Uno deve abituarsi alle innovazioni soprattutto quelle tecnologiche. Soprattutto se sono state compresse tutte negli ultimi 20 anni, e ti ritrovi da niente ad avere tutto, se sei fortunato e puoi permettertelo, ovvio. Soprattutto se abiti in un paese come la Cina, che in certi momenti della sua storia non è che poteva dire, fare, agire, pensare, acquistare, baciare, lettera, testamento, come voleva....si va bene, nemmeno adesso, ma è un altro discorso.

Per esempio le scale mobili. Se alla partenza (o inizio? o entrata?) della scala vi trovate davanti una persona dai 50 anni in su, mettetevi una mano sul cuore e portate pazienza. Perché prima di avventurarsi su questo strano marchingegno, dovrà prima trovare il coraggio e il ritmo giusto per staccare il piede dalla terraferma, conterà fino a 10, tirerà un sospiro, chiuderà gli occhi e poi forse ce la farà.

Ma parliamo di telefoni, per l'esattezza portatili, da noi meglio noti come natel. Diverse persone (sorprendentemente anche tra i giovani) non sono ancora bene in chiaro sul loro modo d'uso. La signora delle foto che seguono ve ne da una dimostrazione.

parla più forte che non ti sento!!
(da notare che sta ascoltando dal lato dove, normalmente, si parla)


telefono o walkie talkie?

Purtroppo non abbiamo molta documentazione fotografica di certi comportamenti, usi e costumi a volte assurdi ma sempre divertenti della popolazione locale. Nei vari centri commerciali o supermercati, come sfoderi la camera digitale, arriva una guardia che te la fa mettere via (e poi continua a tenerti d'occhio). E la gente per strada non è molto felice di venir immortalata (saremo mica spie?) e quindi quelle poche foto che riusciamo a scattare, salvo eccezioni dove le persone dimostrano di gradire, sono un po' rubate.

06 ottobre 2008

Cosa ti ricorda?

Si sa, la Cina è la nazione dei tarocchi. Borse, vestiti, scarpe, ma mica solo quello! Di fatti...



Vi ricorda per caso una merendina in particolare?

Ma anche....Ambrogioooo!






La delusione vien mangiando, la nocciola c'è...ma non si sente, la consistenza del cioccolato (malgrado che dalla foto possa sembrare stopposa) è praticamente inesistente e il gusto è strano, cosa per altro comune a diversi dolciumi prodotti in Cina. Che sia per la melanina contenuta nel latte in polvere, usato per farli?

Ah! C'è pure la Ovaltine, la confezione è in tutto e per tutto uguale al prodotto assonante di casa nostra...ma visti i precedenti, non abbiamo osato comprarlo.