20 marzo 2009

A Beijing in tre

Nel senso di me, mia mamma e la Oli (il Pat ci era già stato ed è rimasto a casa)...
Ebbene sì, abbiamo avuto delle ospiti! Che verranno ricordate come le prime, uniche e ultime (ben 3 record!), venendoci a trovare a cavallo tra fine febbraio e inizio marzo.

Passiamo i primi giorni a Hong Kong per le solite ragioni di visto d'entrata in Cina e per del turismo, dove le ospiti vengono preparate alla caotica vita cinese con sedute di meditazione zen e visite a un paio di monasteri buddisti.





Dopo aver lasciato Hong Kong e aver fatto una rapida tappa a Shenzhen, voliamo a Beijing e verso il freddo (da noi al sud la temperatura attuale è sui 20 gradi).

Dall'aeroporto alla nostra guesthouse prendiamo la metro e le due ospiti vengono subito catapultate nell'incasinata e rumorosa vita cinese. La metro è strapiena, tutti spingono, alle fermate la gente vuole entrare senza far uscire gli altri passeggeri, si parla ad alta voce, suonerie del natel a palla. Contorte espolorazioni di cavità nasali e uditive, scatarrate selvagge all'uscita della metro danno loro un caloroso benvenuto in Cina e alle abitudini della sua popolazione. :-)

Che dire di Beijing? Affascinante, spuntano tetti a pagoda e templi da ogni dove. Per visitarla tutta, e bene, sarebbero stati necessari più di 4 giorni, ma abbiamo sfruttato il tempo al meglio dedicandoci ai punti d'interesse più importanti.



Eccovi una raccolta d'immagini.


Soldati che vengono istruiti prima
di iniziare il turno a piazza Tian anmen.

Piazza Tian anmen è, con i suoi 440'000 m2, la piazza più grande al mondo. Così grande che non c'è stata tutta nell'obbiettivo della mia digitale. Ed è, che io sappia, l'unica piazza al mondo che per accedervi si devono passare i controlli di sicurezza come in aeroporto (nel senso di metal detector e controllo ai raggiX delle borse).

Ad un'estremità della piazza, un
monumento ai caduti e sullo
sfondo il memoriale dedicato
a Mao Tsedong

all'altra estremità, si intravvede la prima
porta d'accesso alla città proibita


Ma quanto freddo era? così tanto che quando
siamo andate al palazzo d'estate... l'acqua del suo lago era ghiacciata,

e abbiamo capito il
perché del nome "palazzo d'estate"... andar li d'inverno l'è trop frecc!


Alla muraglia abbiamo avuto un cielo e un clima
decisamente migliori!



Troppo avanti sti cinesi, un leone punk!


vista tra la seconda e la terza porta
d'entrata alla città proibita

muri e costruzioni al suo interno



Nuove e vecchie vie della capitale


Il tempio del cielo

con i suoi "tempietti"


e i templi delle olimpiadi 2008

Delicatessen cinesi

Dopo il freddo patito nella capitale, una volta tornate a Shenzhen, le nostre ospiti passeranno gli ultimi giorni delle loro vacanze tra massaggi ai piedi, manicure e pedicure. E per finire alla grande... l'ultima sera una bella cena a base di hot pot (foundue chinoise originale made in China) che rimarrà nella storia... chiedete alle dirette interessate se volete dettagli in merito :-)

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