31 marzo 2006

Trasloco

Oggi me ne vado dall'hotel...
Abbiamo trovato una casetta piccina piccina giù in centro, nella vecchia old town (1806 Old Town Road)... La casa non è grandissima (una sala, una cucina, una camera da letto) però di certo è più grande e confortevole della camera d'hotel... Inoltre c'è il forno! Così posso preparare la pizza... (questo mi mancava!). Il quartiere non è lontano dalla Downtown e sembra tranquillo, con tutte le sue casette in stile messicano (detto anche "pueblo" se non erro). Ho fatto un giretto alla sera e mi sembra che sia il quartiere turistico... ci sono molti negozietti di artigianato e souvenirs.
Inoltre sono proprio nel mezzo di tre musei. Qullo di storia naturale, quello d'arte e quello atomico... Magari nel weekend vado a visitarne un qualcuno...
Appena scopro come pubblicare le foto, ne mando una qualcuna, così vi fate un'idea...
Ho conosciuto la mia vicina di casa (simpatica) e il suo cagnetto (noioso). Mi ha detto che è un quartiere tranquillo e mi ha consigliato un paio di posti nei dintorni... Finora sono stati tutti molto cordiali con me, tranne... un securino di un grande magazzino. Ero lì per comprare lo shampoo e questo mi si avvicina e mi chiede se per favore potevo uscire. Naturalmente non ho capito all'inizio e quindi me la ripetuto. Io gli ho chiesto il perchè e lui si è rifiutato di rispondermi e gentilmente mi ha chiesto di nuovo di uscire... Non c'è stato verso di capire perchè... Però non mi era mai capitato di essere buttato fuori da un negozio (dai bar si...). Boh, niente di grave, sono andato nel negozio di fronte...

29 marzo 2006

Dentro una FAB

Eccoci, esauriti i mille formulari, posso entrare nella FAB. In gergo una FAB è una fabbrica di microprocessori o più in generale di circuiti integrati (i chip, quei cosi neri con le gambine). Per produrre uno di questi cosi sono necessari molti mesi (da 1 a 3 tipicamente) e macchine molto complesse e molto grandi. Dato che si vogliono produrre centinaia di migliaia di chip al mese, la fabbrica che le contiene è molto, molto grande... In effetti il tutto non è in un solo stabile e la fabbrica si estende in una decina di stabili su una superficie che è un piccolo quartiere. Tanto per rendervi conto delle dimensioni, Oggi ho camminato da una parte all'altra del sito e mi ci sono voluti circa 20 minuti...

Come detto, finalmente ho l'accesso agli stabilimenti. Andiamo per prima cosa al nostro ufficio, per modo di dire... Gli uffici sono degli open space tipo quelli dei film (ad es. matrix) dove ogni persona ha il suo booth 3x3 m con una scrivania e un armadio. Ne avevo già visti... ma mai così tanti insieme... su un solo piano ci saranno almeno 500 di questi angusti spazi! Praticamente è un labirinto... divertente, ma non so se potrei mai vivere tutta una vita in un posto così...

E poi, il momento tanto atteso... con una reverenziale curiosità andiamo in cleanroom, cioè nel cuore della FAB. Non è così semplice in effetti... prima bisogna abbigliarsi di tutto punto per evitare il nemico numero uno dei microchip: la polvere! I microchip del giorno d'oggi sono arrivati a dimensioni così piccole (l'elemento più piccolo può essere dell'ordine dei 65 nanometri) che anche un granello invisibile a occhio nudo sia equivalente ad un macigno e quindi potenzialmente rovinoso per la produzione. Per minimizzare dunque i problemi, tutta la produzione viene effettuata in quella che viene chiamata cleanroom (per ovvi motivi...). In questa camera (beh, non proprio piccola... saranno almeno 300 m!) si può accedere solo adeguatamente vestiti, cioè in pratica con una tuta da astronauta (cappuccio, occhiali, mascherina, tuta e stivali) in modo da non portare polvere dall'esterno. In cleanroom oltre ad una temperatura e un'umidità controllata, vi è un leggero flusso d'aria dall'alto verso il basso, in modo da spingere le eventuali particelle di polvere verso il pavimento bucato.

Quindi potete capire che entrando in una cleanroom si entra in un piccolo mondo a sè... è un'esperienza davvero unica! Sono già stato in varie FAB però mai in una così grande! Impressionante! Se non fosse che la gente non galleggia in aria, ricorda un po' Odissea nello spazio...

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L'odissea della mia valigia è finita per fortuna... E' arrivata stanotte alle 2:30... finalmente posso cambiarmi!! :-)


28 marzo 2006

Burocrazia

Probabilmente per colpa del jet-lag stamattina alle 3 ero sveglio... Amen, 2 sudoku e 1 kakuro ed è già ora di andare. Oggi sarà una giornata burocratica...
La prima ora e mezza infatti la passo riempiendo formulari su formulari per ricevere tessere su tessere e accessi su accessi. I miei sforzi sono premiati e mi permettono di vincere un pass giornaliero per il secondo livello. Dopo un estenuante corso di 8 ore sulla sicurezza personale e dei dispositivi mi danno un pass per due settimane, finchè CIA, FBI e NSA avranno accertato che non sono un terrorista. A quel punto potrò ricevere i pass definitivi...

Il corso è particolarmente noioso e le altre 29 persone con me sembrano soffrire in silenzio almeno quanto me.
Alle 5, finita la tortura e guadagnato il pass, andiamo all'autonoleggio a prendere la macchina che mi accompagnerà nei prossimi 4 mesi...
Wow, è una chevrolet nuova gialla fiammante (è proprio il caso di dirlo, dato il colore!), posterò una qualche foto appena avrò il tempo di fargliele...

27 marzo 2006

Si parte!

Si parte!

Finalmente dopo mesi di attesa e preparativi sono in aereoporto con la valigia in mano pronto a partire per Albuquerque, Nuovo Messico, (o come dicono qui "Albertcuchi" o ABQ).
Se non ho contato male questo dovrebbe essere il mio 13° viaggio in aereo all'estero... speriamo vada tutto bene. Di certo se il buon giorno si vede dal mattino, non comincia bene per niente... L'aereo partirà con 20 minuti di ritardo...

Il viaggio sarà in tre tappe:
Milano - Francoforte
Francoforte - Denver e
Denver - Albuquerque
Chissà a che ora arrivo...

La prima tappa va via liscia come l'olio, se non fosse che l'aereo arriva mezzora in ritardo (colpa di Francoforte, pare. A Francoforte dicono che è colpa di Milano...). A peggiorare la situazione il fatto che l'aereoporto è veramente grande e quindi devo letteralmente correre attraverso tutto l'aereoporto per prendere l'aereo... Ma non possono fare atterrare gli aerei vicino a dove ripartono?!?

Ho tempo di riposarmi sul secondo, lungo volo che trascorre tranquillamente anche se è un po' deludente... Non c'è la tele su ogni sedile (ognuno guarda il film che ha scelto il pilota), il divertimento interattivo (niente playstation) e nemmeno l'ampio parcheggio all'ingresso...

...127 sudoku e 31 kakuro dopo...

Finalmente Denver, Colorado. Arrivando in aereo ho potuto ammirare il vuoto assoluto e innevato del deserto attorno a questa ridente città. Ridenti anche gli addetti alla sicurezza con tanto di cappello da cowboy... ridenti ma inflessibili mi danno il benvenuto sul suolo americano con una trafila di domande che neanche il tenente Colombo ne riesce a immaginare la metà...
Tutte queste domande moltiplicate per le centinaia di persone fanno in modo che tutta la procedura duri quasi un'ora... (però nel frattempo ho scoperto che il doganiere è stato a Lugano e sua figlia studia in Francia. Molto cordiale, veramente...)

Archiviate le pratiche doganali vado ad attendere il baggage... e attendo... e attendo... Quando solo tre valigie rimangono (e non sono le mie!) scopro da una gentile signora (sempre con il cappello da cowboy) che il mio bagaglio è in un punto imprecisato del globo terraqueo e che probabilmente arriverà solo domani... che il 13 mi stia portando fortuna?
Penso proprio di sì dato che, anche grazie ad un ulteriore minuzioso controllo (anche le scarpe!), perdo l'aereo per Albuquerque...
Per fortuna riescono a trovarmi un posto sul prossimo aereo.

Terzo ed ultimo volo di un'oretta tranquillo tranquillo per giungere nell'ancora più ridente cittadina di ABQ (700'000 abitanti). Il deserto qui è ancora più deserto, senza cactus ma con i classici cespuglietti rotondi (che non rotolano ancora... chissà quando si trasformano?). Tutta la città è posizionata su un altopiano molto alto e molto piano... è piattissimo e siamo a 1600 m.s.m. Abbastanza impressionante. Attorno, verso est, si stagliano le Sandia Mountains.

Adrian, il mio collega americano, viene a prendermi e andiamo direttamente a mangiare, che è la prima cosa che ho voglia di fare dopo questo lungo e travagliato viaggio.

Rimpinzata la pancia, andiamo a quella che sarà la mia casa per i prossimi 4 mesi. L'appartamento è piccolo m aben fornito. Letto queen size, poltrona, due tavolini e cucinino con frigo (grande!), piastre (2) e forno a microonde (immancabile). Manca il forno tradizionale... peccato.
Sono le 10... doccina e a letto, che domani devo alzarmi alle 5.45 per andare al mio primo giorno di lavoro alla Intel!

26 marzo 2006

Pat's Chronicles?

Stò impazzendo? Forse si... però era molto tempo che mi girava per la testa l'idea di creare un blog, una sorta di finestra sulla mia mente...
Il mio viaggio in Nuovo Messico mi sembra l'occasione ideale per inaugurare questa specie di diario online... cercherò di aggiornarlo frequentemente... ma non prometto niente! ;-)

In carrozza si parte!

PS.
Per chi non sapesse cos'è un blog (ma dove vivi?!?) qui c'è una descrizione: http://it.wikipedia.org/wiki/Blog
In pratica è un sorta di diario online. Non è difficile da navigare. Per il momento ci sono solo due sezioni, Generale (quella da cui stai leggendo questo messaggio) e Albuquerque chronicles, dove pubblicherò i resoconti del mio viaggio in Nuovo Messico. Normalmente le storie sono pubblicate in ordine inverso, quindi la più recente è in cima alla pagina e la più antica in fondo. La cosa divertente è che potete lasciare dei commenti agli articoli...
Buona lettura!