27 marzo 2006

Si parte!

Si parte!

Finalmente dopo mesi di attesa e preparativi sono in aereoporto con la valigia in mano pronto a partire per Albuquerque, Nuovo Messico, (o come dicono qui "Albertcuchi" o ABQ).
Se non ho contato male questo dovrebbe essere il mio 13° viaggio in aereo all'estero... speriamo vada tutto bene. Di certo se il buon giorno si vede dal mattino, non comincia bene per niente... L'aereo partirà con 20 minuti di ritardo...

Il viaggio sarà in tre tappe:
Milano - Francoforte
Francoforte - Denver e
Denver - Albuquerque
Chissà a che ora arrivo...

La prima tappa va via liscia come l'olio, se non fosse che l'aereo arriva mezzora in ritardo (colpa di Francoforte, pare. A Francoforte dicono che è colpa di Milano...). A peggiorare la situazione il fatto che l'aereoporto è veramente grande e quindi devo letteralmente correre attraverso tutto l'aereoporto per prendere l'aereo... Ma non possono fare atterrare gli aerei vicino a dove ripartono?!?

Ho tempo di riposarmi sul secondo, lungo volo che trascorre tranquillamente anche se è un po' deludente... Non c'è la tele su ogni sedile (ognuno guarda il film che ha scelto il pilota), il divertimento interattivo (niente playstation) e nemmeno l'ampio parcheggio all'ingresso...

...127 sudoku e 31 kakuro dopo...

Finalmente Denver, Colorado. Arrivando in aereo ho potuto ammirare il vuoto assoluto e innevato del deserto attorno a questa ridente città. Ridenti anche gli addetti alla sicurezza con tanto di cappello da cowboy... ridenti ma inflessibili mi danno il benvenuto sul suolo americano con una trafila di domande che neanche il tenente Colombo ne riesce a immaginare la metà...
Tutte queste domande moltiplicate per le centinaia di persone fanno in modo che tutta la procedura duri quasi un'ora... (però nel frattempo ho scoperto che il doganiere è stato a Lugano e sua figlia studia in Francia. Molto cordiale, veramente...)

Archiviate le pratiche doganali vado ad attendere il baggage... e attendo... e attendo... Quando solo tre valigie rimangono (e non sono le mie!) scopro da una gentile signora (sempre con il cappello da cowboy) che il mio bagaglio è in un punto imprecisato del globo terraqueo e che probabilmente arriverà solo domani... che il 13 mi stia portando fortuna?
Penso proprio di sì dato che, anche grazie ad un ulteriore minuzioso controllo (anche le scarpe!), perdo l'aereo per Albuquerque...
Per fortuna riescono a trovarmi un posto sul prossimo aereo.

Terzo ed ultimo volo di un'oretta tranquillo tranquillo per giungere nell'ancora più ridente cittadina di ABQ (700'000 abitanti). Il deserto qui è ancora più deserto, senza cactus ma con i classici cespuglietti rotondi (che non rotolano ancora... chissà quando si trasformano?). Tutta la città è posizionata su un altopiano molto alto e molto piano... è piattissimo e siamo a 1600 m.s.m. Abbastanza impressionante. Attorno, verso est, si stagliano le Sandia Mountains.

Adrian, il mio collega americano, viene a prendermi e andiamo direttamente a mangiare, che è la prima cosa che ho voglia di fare dopo questo lungo e travagliato viaggio.

Rimpinzata la pancia, andiamo a quella che sarà la mia casa per i prossimi 4 mesi. L'appartamento è piccolo m aben fornito. Letto queen size, poltrona, due tavolini e cucinino con frigo (grande!), piastre (2) e forno a microonde (immancabile). Manca il forno tradizionale... peccato.
Sono le 10... doccina e a letto, che domani devo alzarmi alle 5.45 per andare al mio primo giorno di lavoro alla Intel!

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