16 gennaio 2009

Canton

Nel senso di Guangzhou (pronuncia Guanciou, ma con la c bella marcata). Conosciuta ai più, appunto, anche con il nome inglese di Canton. Pare che quando i francesi e gli inglesi arrivarono in Cina, non riuscendo a pronunciare i nomi di alcune città, fecero delle traslitterazioni per assonanza. Io non sento una grande assonanza tra Guangzhou e Canton...ma va bhe, 100 teste, 100 idee. :-)

Finalmente una città con un po' di storia! Shenzhen è stata voluta da Deng Xiaoping 30 anni fa, come esperimento economico, perciò di palazzi, case o tipiche viuzze da quartiere, purtroppo non ce ne sono. Ma Guangzhou ha tutto quanto e anche di più.





Abbiamo iniziato con Shamian Island. Isoletta sul Pearl River, collegata alla terra ferma tramite ponti. Nell'800 quest'isola era stata suddivisa, come concessione, tra francesi e inglesi per poter fare scambio e traffico di merci. E' stata utilizzata anche come punto strategico di difesa per la città, durante la guerra dell'oppio. Sembra di essere in Europa, case coloniali, vie alberate e tranquille, chiese.





Quasi non si nota il rumore del traffico cittadino, poco distante.


Una volta tornati sulla terra ferma (e aver capito come attraversare quel groviglio di strade) ci siamo ritrovati nel mercato di prodotti per la medicina tradizionale cinese (Qingping market), che si snoda un po' tra le vie e un po' al coperto. Il Qingping è il più importante mercato di "medicinali" del sud della Cina. C'è di tutto, dalle pelli essiccate di serpenti ai gusci di tartaruga, noccioline, funghi, radici, ecc. Fino a un paio di anni fa si potevano trovare anche serpenti vivi, sangue di serpente e zampe di orso. Probabilmente ora sono comunque ottenibili....sottobanco.



Camminando un po' a vanvera, prendendo vie a caso....


....siamo arrivati nella via pedonale e commerciale. Ovvero la via dello shopping più sfrenato, negozi che attirano l'attenzione con musica a volume assurdo e distorto (che ti fa più venir voglia di scappare, che entrare), ambulanti e strani personaggi. Via immancabile in ogni città cinese che si rispetti.




Abbiamo anche tentato la visita di due templi....ma siamo stati sfortunati. Il primo tentativo l'abbiamo fatto con il Liurong temple con annessa Hua Ta pagoda. Il tempio è il più antico di Guangzhou, risale al 6. secolo, e la costruzione della adiacente pagoda è avvenuta addirittura nel 300. Doveva essere molto bello.....peccato che noi non siamo riusciti a vedere nulla. Nel piazzale antistante l'entrata siamo stati presi di mira da due pseudo monaci taoisti che ci hanno letteralmente aggredito, impedendoci di avvicinarci all'entrata, per venderci dei santini. Siamo dovuti scappare. Prima dell'assalto, siamo giusto riusciti a fare la foto dell'entrata.


Il secondo tempio che avevamo in mente di visitare era il Wu Xian Guan temple. Ovvero il tempio dei 5 immortali (con gli accenti giusti, wu vuol dire 5, xian è essere immortale e guan è tempio taoista). La leggenda narra che 5 immortali vennero a Guangzhou durante una carestia al tempo della dinastia Zhou, portando ognuno un seme di grano in bocca. Donarono i semi alla popolazione, mettendo fine alla carestia per sempre. Dopo di che volarono in cielo, portati dal vento, lasciando le statue di 5 capre (secondo la cultura cinese la capra rappresenta bellezza, onestà e tranquillità. Sottolinea anche l'importanza della vita in pace e armonia tra le persone...perciò se ti danno della capra, sii felice:-)). Il tempio fu costruito, più tardi, durante la dinastia Ming, per commemorare i 5 salvatori. Al suo interno ci sono, ovviamente, le statue di 5 capre. O almeno così abbiamo letto, dato che anche qui noi non abbiamo potuto metter piede. Sfortuna vuole che fosse chiuso per lavori in corso. In effetti ci era sembrato strano che nessuno pseudo monaco ci avesse assalito. :-)

Peccato che una pioggerellina fine, fine ci ha accompagnati tutto il tempo. Ma Guangzhou ci è piaciuta ed è valsa la pena. Avevamo solo un po' paura col mangiare, perché un detto recita che i Cantonesi mangiano tutto ciò che "ha 4 gambe ma non è un tavolo o una sedia, ha le ali ma non è un aeroplano, e si muove ma non è una bicicletta né un automobile"...ma siamo sopravvissuti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche io voglio un vestito da pollo in puro faggio massiccio!!!!

ro ha detto...

se fosse stato in puro faggio compensato..secondo me la signora svedese che abita a grancia, ce l'aveva!