22 marzo 2007

Back to work

Primo giorno di lavoro
Dato che i tempi in cui al primo giorno di lavoro ti consegnano le matite e i quaderni sono passati da molti anni, il primo giorno di lavoro è già stato molto intenso. Ovviamente non è stato il mio primo giorno di lavoro e nemmeno la prima volta che lavoravo a questo progetto, quindi tutte le formalità sono andate spedite. A mezzora dall'ingresso ero già in tutina a testare un conveyor...
ok, facciamo un passo indietro... forse è meglio che vi spieghi cosa sono qui a fare (a beneficio di tutti quelli a cui non ho ancora fatto una testa così...)

[--- Documentario, lo schermo diventa in bianco e nero e si sente rumore di scorrer di pellicola, stile anni '20 ---]
Cercherò di spiegarlo in parole semplici
La ditta per cui lavoro produce sistemi di trasporto [cioè tipo nastri trasportatori] per cleanroom [cioè speciali camere "bianche" in cui tutto è asettico e ultrapulito], per quelle fabbriche in cui la pulizia (estrema) è indispensabile. Queste industrie includono fabbriche di semiconduttori [cioè i microchip, quei cosini neri con le zampine che trovate dentro tutte le cose d'oggigiorno] e fabbriche di hard disk [cioè il coso che avete nel computer a cui affidate tutti i vostri dati]. Il mio lavoro qui consiste nell'installare i nostri sistemi [cioè come giocare ai trenini, quando si piazzano i binari] presso un nostro cliente di lunga data. Il progettoè molto grande ed è cominciato già tre anni fa. Durante il mio precedente soggiorno qua abbiamo completato la quarta fase (su quattro), ma è come il Golden Gate di S.Francisco. La leggenda racconta che l'acqua di mare corrode la pittura del ponte e dunque va continuamente ridipinto. Solo che l'operazione richiede così tanto tempo e il sale lavora così in fretta che ogni volta che si arriva in fondo bisogna ricominciare da capo. Così è questo progetto. Arrivati in fondo, hanno deciso che era ora di cambiare alcune macchine [ah si, i nostri sistemi trasportano i dischi da una macchina all'altra per le varie lavorazioni] e dunque dobbiamo modificare un po' la prima fase. Il solo problema sarà che dovremo farlo molto in fretta, in quanto (ovviamente) la produzione andrà fermata il meno tempo possibile. Questo significa che per le prossime due/tre settimane lavoreremo a 3 turni al giorno (24/7) fino al completamento dell'opera. Ma non sono qui da solo, non vi preoccupate. Io e il mio collega di Lugano (Gianluca, che saluto, ci vediamo domani mattina) siamo qui a dare una mano al nostro collega dell'ufficio di Tokyo (che saluto ma tanto non stà leggendo) che è responsabile del progetto.
Altri dettagli del progetto ve li dirò più in avanti, quando li scoprirò... (anzi forse no, in fondo son noiosi)
[--- Fine del documentario ---]

Come dicevo oggi è già stata una giornata abbastanza intensa, dobbiamo preparare tutto entro mercoledì prossimo, giorno in cui inizierà l'installazione. Ciò però non mi ha trattenuto dall'uscire un salto dopo cena a vedere come sono cambiate le cose.
Street news: anche il negozio di vestiti nello stesso stabile dell'hotel è stato messo a ferro e fuoco (letteralmente! saldatori a tutto spiano!) e da un giorno all'altro è sparito causa rinnovo. Ricordo chiaramente che ieri sera era aperto e oggi non c'è più niente se non polvere e scintille. Sicuro che fra una settimana sarà lì nuovo di zecca.

Meglio non far tardi stasera, domani si lavora... ;-)

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