24 ottobre 2008

Hong Kong Island

Nuova ed ennesima tappa ad Hong Kong per il rinnovo del visto. Pensavamo fosse l'ultima ma il governo cinese, che aveva "promesso" il ripristino dopo le paralimpiadi, non ha ancora deciso se e quando re-introdurre il visto da 6 mesi con entrate multiple e quindi ci tocca ancora uscire e acquistare ogni mese un visto nuovo. Che sia perchè hanno fiutato il guadagno? (Il visto mensile costa quasi quanto quello di 6 mesi)

Questa volta, però, la scadenza del permesso di soggiorno cadeva di giovedì e ne abbiamo approfittato per fare un week end lungo sull'isola, ospitati gentilmente da Sarah e Nicolas. Eccovi un sunto di quanto visto, in immagini.



guardando fuori dalla cucina di Sarah e Nicolas......


...e guardando giù


la via dei ristorantini cinesi


non tutto è moderno


eredità inglese, bus e tram doppi


Lippo (per gli amici koala) towers viste dal Hong Kong Park


il lungomare di Stanley


Un turista-fotografo di passaggio con Nicolas e Sarah sul quai


Murray house, sempre Stanley


sul bus, direzione Shenzhen

17 ottobre 2008

Dafen - oil painting village






Le vacanze nazionali sono state climaticamente sfortunate, ha piovuto quasi tutta la settimana, ma durante un pomeriggio di non pioggia (parlare di bello è eccessivo), siamo partiti in escursione verso Dafen. Per l'esattezza Dafen non è un villaggio a sé, ma un quartiere di Buji che è una delle tante cittadine, subito fuori Shenzhen e dalla quale dista all'incirca mezz'ora, quaranta minuti di bus. Il via a questo quartiere l'ha dato un uomo d'affari (specializzato in commercio di quadri e riproduzione di quadri famosi) di Hong Kong, che si è stabilito a Dafen nel 1989 con 20 pittori, suoi dipendenti, essendo gli affitti e i costi molto più bassi che a Hong Kong. 20 anni dopo gli artisti sono diventati più di 8000, con più di 300 negozietti e gallerie d'arte sparpagliate in numerose viuzze.



Gli artisti presenti fanno di tutto, ritratti sul momento o quadri su commissione per prezzi irrisori. Oltre agli artisti ci sono negozietti di cornici e diversi altri shop con tutto l'occorrente per improvvisarsi novelli Monet.




Il giorno in cui ci siamo recati noi, eravamo gli unici turisti ed è stato molto carino camminare per le viuzze semi deserte, è sembrata una minivacanza nella vacanza.


Dongguan

La settimana a cavallo tra fine settembre e inizio ottobre, ha segnato la festa nazionale cinese. In pratica come il nostro 1. agosto, solo che qui fanno 5 giorni di vacanza e noi ne abbiamo approfittato per effettuare il nostro battesimo del treno, andando 2 giorni a Dongguan. Li si trovava per 2 mesetti, per ragioni di studio, il Paul, un altro ticinese, e abbiamo fatto ritrovo. In più in quei giorni c'era una particolare festa in città...


the 4th Dongguan international beer festival


Prendere il treno a Shenzhen è molto semplice. Una volta superato l'ostacolo dell'acquisto del biglietto allo sportello (dove non ci sono scritte in inglese e dove gli impiegati non lo parlano), si passa alla sala d'attesa (si ha accesso unicamente con il biglietto) e li si aspetta che il numero del tuo treno appaia sullo schermo delle partenze. Qui, per contro e fortunatamente, Le indicazioni sono anche in inglese. Una volta che il tuo treno viene "chiamato" si può accedere ai binari, tramite sottopassaggio, al binario si accede tramite scala o scala mobile e all'inizio di ogni scala è indicato quale treno è in partenza da li. Facile, no? Una volta sul treno (il biglietto include anche la prenotazione del posto a sedere numerato), basta tenere d'occhio lo schermo dove vengono segnalati, anche in questo caso pure in inglese, velocità, temperatura esterna, rotta e la cosa più importante, la prossima fermata. Non ci si può sbagliare.

biglietto del treno, con indicati numero del treno
(D816), stazione di partenza e d'arrivo, data, ora di
partenza, numero della carrozza e di posto a sedere


Dongguan in se non ha nulla di turisticamente notevole, a parte la nuova libreria la nuova opera house e il centro civico. E' un po' come Shenzhen, ma con meno grattacieli e meno abitanti. Ma se vi dovesse mai capitare di passare da quelle parti, fate attenzione ai taxisti...non fanno partire il tassametro, di conseguenza il prezzo è da concordare prima, e possono anche rifiutarsi di imbarcarvi se reputano che il prezzo o la destinazione non è di loro gradimento.


Dongguan by night


sciurine e sciurete che fanno balletti tradizionali in piazza.
Passi, mosse e musica...nel video trasmesso


statue di bronzo ma poi le tocchi e... scopri che è plastica


Il week end è stato però divertente, dall'oktoberfest ci siamo fatti buttar fuori (ma va?;-) ). E' stato piuttosto insolito, stavamo bevendo e giocando a dadi con 2 ragazze del posto, quando è arrivato un polino a dire che da li a poco sarebbe stato orario di chiusura e che avremmo dovuto andare, una delle ragazze gli ha chiesto quando sarebbe stata la chiusura e ci risponde che avevamo ancora 10 minuti. Solo che i 10 minuti sono diventati 10 secondi, perché subito dopo è tornato con una decina di compagni di lavoro, sottolineando che stavano chiudendo e che dovevamo andare. Il numero di polini (tutti dotati di sorriso ma anche di manganello) ci ha convinti a levar le tende.

13 ottobre 2008

Usciamo a cena?



Questi sono esempi dei ristorantini tipici cinesi, un tavolo con gli ingredienti, un fornello a gas, un wok e un paio di tavolini pieghevoli per i clienti e il gioco è fatto. C'è chi lo fa open air, chi dentro un garage o un localino qualsiasi. Si mangia bene e si spende nulla (sabato sera in 5 con 4 birre da mezzo litro RMB 65 - circa sfr. 10.00).

Anche nei ristoranti di livello medio, per esempio nella via di ristoranti vicino a casa nostra, di pomeriggio ognuno piazza un tavolo fuori sul marciapiede, ma anche con il catino sul marciapiede direttamente, dove tutti (cuochi, camerieri, gerenti, amici, parenti, chi c'è, c'è) preparano, lavano e tagliano le verdure, sbucciano montagne di aglio, fumano e fanno una gran festa e un gran casino. E' bello da vedere, ma è anche tutto buono da mangiare e nonostante questa, secondo gli standard svizzeri, mancanza d'igiene, non siamo mai stati male una volta.

09 ottobre 2008

Pronto? Mi senti?

E' normale. Uno deve abituarsi alle innovazioni soprattutto quelle tecnologiche. Soprattutto se sono state compresse tutte negli ultimi 20 anni, e ti ritrovi da niente ad avere tutto, se sei fortunato e puoi permettertelo, ovvio. Soprattutto se abiti in un paese come la Cina, che in certi momenti della sua storia non è che poteva dire, fare, agire, pensare, acquistare, baciare, lettera, testamento, come voleva....si va bene, nemmeno adesso, ma è un altro discorso.

Per esempio le scale mobili. Se alla partenza (o inizio? o entrata?) della scala vi trovate davanti una persona dai 50 anni in su, mettetevi una mano sul cuore e portate pazienza. Perché prima di avventurarsi su questo strano marchingegno, dovrà prima trovare il coraggio e il ritmo giusto per staccare il piede dalla terraferma, conterà fino a 10, tirerà un sospiro, chiuderà gli occhi e poi forse ce la farà.

Ma parliamo di telefoni, per l'esattezza portatili, da noi meglio noti come natel. Diverse persone (sorprendentemente anche tra i giovani) non sono ancora bene in chiaro sul loro modo d'uso. La signora delle foto che seguono ve ne da una dimostrazione.

parla più forte che non ti sento!!
(da notare che sta ascoltando dal lato dove, normalmente, si parla)


telefono o walkie talkie?

Purtroppo non abbiamo molta documentazione fotografica di certi comportamenti, usi e costumi a volte assurdi ma sempre divertenti della popolazione locale. Nei vari centri commerciali o supermercati, come sfoderi la camera digitale, arriva una guardia che te la fa mettere via (e poi continua a tenerti d'occhio). E la gente per strada non è molto felice di venir immortalata (saremo mica spie?) e quindi quelle poche foto che riusciamo a scattare, salvo eccezioni dove le persone dimostrano di gradire, sono un po' rubate.

06 ottobre 2008

Cosa ti ricorda?

Si sa, la Cina è la nazione dei tarocchi. Borse, vestiti, scarpe, ma mica solo quello! Di fatti...



Vi ricorda per caso una merendina in particolare?

Ma anche....Ambrogioooo!






La delusione vien mangiando, la nocciola c'è...ma non si sente, la consistenza del cioccolato (malgrado che dalla foto possa sembrare stopposa) è praticamente inesistente e il gusto è strano, cosa per altro comune a diversi dolciumi prodotti in Cina. Che sia per la melanina contenuta nel latte in polvere, usato per farli?

Ah! C'è pure la Ovaltine, la confezione è in tutto e per tutto uguale al prodotto assonante di casa nostra...ma visti i precedenti, non abbiamo osato comprarlo.

23 settembre 2008

Du iu spik inglish - part for

Questa volta l'articolo o post, come lo si voglia chiamare, sarà corto ma intenso. Vi allego un link dove sono raccolte mille di mille di foto di cartelli cinesi con relativa scritta in un inglese, un po'...diciamo...folcloristico! L'articolo è apparso sul numero odierno del Shenzhen Daily, unico giornale in lingua sassone di Shenzhen e, malgrado non sia sempre attendibile ed è più o meno autorevole, questa volta lo ringraziamo doverosamente per il meraviglioso contributo portato al nostro blog. Buon divertimento e alla prossima puntata.

http://szdaily.sznews.com/html/2008-09/24/content_349210.htm

p.s. da parte alle foto c'è un altro articolo che parla di annunci o cartelli con traduzioni inglesi, prese da oll over de uorld, basta cliccarci su per ingrandirlo ;-)

21 settembre 2008

Stiamo bene

Picccolo annuncio doveroso, visti i mail arrivati. Non siamo andati a fare 4 salti in discoteca, di conseguenza non eravamo nemmeno in quella bruciata di cui si parla nelle notizie. Abbiamo trascorso un week end piuttosto casalingo e tranquillo, cucinando, guardando film e andando a fare massaggi, perciò siamo vivi e vegeti! :-)

20 settembre 2008

Week end lungo

Lunedì scorso era vacanza, per via dei festeggiamenti alla luna. All'inizio avremmo dovuto andare a far visita ad un altro Ti-cinese di passaggio per un mese in Cina, ma siamo stati avvisati all'ultimo momento che non ci sarebbe stato. Abbiamo tentato di organizzare d'andare altrove, ma così, 2 giorni prima...era un po' tardi e quindi siamo rimasti qui. Ecco come abbiamo approfittato di questo week end lungo.

Sabato
Il Pat doveva fare acquisti d'elettronica e così siamo andati a Huaqiang Bei, la strada dell'elettronica. Oltre ai soliti centri commerciali specializzati nel ramo, ci sono un paio "mercati" ovvero palazzi da 9-10 piani con infiniti bugigattoli per piano che vendono di tutto, anzi di più. Dal componente più piccolo al computer fatto e finito, passando per led, schede ram, hard disk e chi più ne ha ne metta. ovviamente i prezzi sono da trattare e quindi ci abbiamo messo un po'. Dopo di che ci siamo incamminati verso il Diwang Building, il palazzo più alto di Shenzhen, dal suo 60esimo ed ultimo piano si può vedere Hong Kong.

lui è il Diwang


Ma la giornata era dotata di cappa di smog e non siamo saliti, si paga e sarebbe stato sprecato.

tramonto nello smog


Dopo aver girovagato un po' ed aver assistito ad un concerto della Sade (chi se la ricorda?) nazionale in una piazzetta, siamo finiti in un pub. Dove abbiamo terminato la serata guardando il match Liverpool - Manchester United sui grandi schermi presenti, trangugiando una qualche birra e ascoltando le avventure di un losco individuo dal nome John, che si è seduto al nostro tavolo. Si va bene, non era proprio losco....diciamo più....ganasa.



Domenica
Abbiamo pensato d'andare allo Xianhu Botanical Garden, anche detto Fairylake Botanical Garden.
Dovete sapere che non è sempre ovvio trovare come raggiungere i vari luoghi di Shenzhen, perché alle fermate dei bus è tutto scritto in caratteri cinesi e in internet si trovano ben poche informazioni. In questo caso, però, ero riuscita a scovare un paio di numeri di bus che portano al giardino ma...chissà da dove transitavano? Ragionamento fatto da noi..andiamo alla stazione ferroviaria principale, da li forse uno di quei bus passerà....le ultime parole famose. Dopo aver girato invano per un po' anche le strade attorno alla stazione, sotto la stecca del sole e la cappa d'afa, ci decidiamo per un taxi. E dopo 2 strade cosa incrociamo? Ve lo lasciamo immaginare.

Ne è valsa la pena, il posto è grande, c'è un lago, un monastero buddista in collina, un paio di pagode, il giardino botanico (ovvio) e altre cose che adesso non ricordo. Siamo tornati a casa la sera stanchi ma contenti della piccola fuga dalla città.

l'entrata al tempio


il ponte dei sospiri di Shenzhen


lungolago


Lunedì
Giornata casalinga..ma non per questo meno proficua. Il Pat aveva voglia di nachos e dopo vari esperimenti con diversi tipi di farina di mais (tra le quali anche la nostra farina da polenta, portata dal Ticino) e provare se era meglio friggerli nel olio o la cottura al forno...ecco il rislutato finale (per la cronaca, tentativo n. 9)!

che bontà!

15 settembre 2008

Mid Autumn Festival


Il nostro cortile addobbato a festa




Più popolarmente conosciuta come Festa della luna. E' una delle festività cinesi più importanti e cade il 15esimo giorno dell'8. mese lunare, quest'anno era ieri, domenica 14.09. E' la festa delle famiglie, degli innamorati e delle lanterne. Chi ha la famiglia distante fa di tutto per riunirla, per far si che si possa guardare alla luna assieme, mentre che gli innamorati si promettono amore eterno, con la luna a far da testimone e porta fortuna. Di solito questa è la data più richiesta per i matrimoni, ma quest'anno c'è stato l'abbinamento 08.08.08 a far concorrenza (l'8 è il numero porta fortuna in Cina).

Mentre si guarda alla luna che, in questa particolare data pare rigeneri, si mangiano i mooncake o dolce della luna. Sono dolcetti tipici esistenti in diverse varianti e ricette. Nella maniera più tradizionale vuole che siano fatti con semi di loto e ripieni con tuorlo salato di anatra. Noi abbiamo provato la versione al the verde...con un ripieno nero che, dopo attente ricerche in internet, pare sia fatto con fagioli neri. La forma del dolce è comunque sempre arrotondata come la luna piena, ma anche perchè ricongiungimento e rotondo in cinese hanno lo stesso suono e cioè "yuan".


Il nostro mooncake






Sulla nascita di questa festa, ho trovato diverse leggende, vi citerò le 2 più famose.

La più poetica narra che nel 2000 a.c. un giorno sorsero 10 soli. La popolazione iniziò a soffrire per il troppo caldo e la siccità e l'imperatore Yao chiamò Hou Yi uno dei suoi più bravi e prodi arcieri e gli fece abbattere i 9 soli in eccesso. Come dono per aver salvato il mondo, la regina madre d'occidente gli diede la pozione dell'immortalità. La pozione venne però mangiata, per proteggerla da un ladro in assenza dell'arciere, dalla di lui moglie, Chang E che iniziò a volare andando a finire sulla luna, dove ne divenne la divinità. Tornato a casa ed accortosi dell'accaduto Hou Yi costruì un altare nel punto del loro giardino preferito da Chang E, dove mise del cibo come dono. Questo accadde, ovviamente, il 15esimo giorno dell'8. mese lunare. Da questa leggenda nascono anche lo Yin e lo Yang. Sembra che Huo Yi, in seguito, costruì un palazzo sul sole, per poter vedere la moglie almeno una volta al mese. Chang E e Hou Yi sono simboli, rispettivamente della luna e del sole, e quindi di yin e yang, negativo e positivo, buio e luce, femminile e maschile, ossia della dualità che governa l’universo.


La luna, ieri


L'altra leggenda vuole che per porre fine al dominio Mongolo, i Ming nel 1370 (circa) organizzarono la rivolta del popolo Han (cinese) ridotto in schiavitù, facendo l'annuncio tramite i mooncake. Chi dice nascondendovi un messaggio segreto all'interno, chi dice all'esterno. Bisogna sapere che l'usanza vuole che il mooncake venga tagliato in 4 parti, che corrispondono alle fasi lunari. I Ming fecero recapitare 4 dolcetti per famiglia, tagliando e ricomponendo i 16 pezzi, come pezzi di un mosaico, vi si leggeva la missiva dei Ming per il loro popolo. Il messaggio diceva che la rivoluzione avrebbe avuto inizio la notte del 15esimo giorno dell'8. mese lunare. Per simboleggiare il suo consenso, e come porta fortuna, il popolo avrebbe dovuto accendere delle lanterne fuori casa. Il popolo vinse e i Ming divennero una delle dinastie più importanti. E' per questo che viene anche chiamata la festa delle lanterne. Si dice che bisognerebbe accendere una lanterna per ogni desiderio che si vuole venga realizzato dalla dea della luna.


Lanterne in giro per la città


06 settembre 2008

Tipico cantiere

Di cantieri con nuovi palazzi in costruzione e altri in ristrutturazione è piena Shenzhen.

Di solito le grandi imprese, che hanno in gestione cantieri importanti (p. es alberghi di catene internazionali o shopping mall), usano impalcature in metallo, come da noi.

Ma le piccole? Loro utilizzano il buon vecchio bambù.



01 settembre 2008

Du iu spik inglish - part triii

A grande richiesta...ecco a voi la terza parte dedicata all'inglese strampalato (o troppo aulico?) usato in Cina. Ma bando alle ciance e iniziamo subito con questa chicca


Perchè noi siamo fashion

"Coolfashion need Cool taste, we like the
newtaste, we need he quality Here you"

Noi gli abbiamo creduto sulla parola e abbiamo acquistato i pistacchi apposta, perchè ci garantivano un gusto cool e nuovo..che a loro piace. Riservato esclusivamente a persone coolfashion.


Scusa, da quando?


"Country Pottery House Since r886"

L'errore, perchè spero si tratti d'errore di stampa, è presente su tutte e tre le preziose ceramiche.
Ma...un correttore di bozze, no? Ma è anche possibile che c'era e che non sapeva e/o capiva cosa dovesse esserci scritto e abbia, di conseguenza, sparato a caso.

Per chi verrà a trovarci, memorizzate fin da ora che nel barattolo con scritto coffee c'è lo zucchero, quello con tea, il sale e quello con la scritta sugar è utilizzato come porta mestoli.



Una caramella mou? nooo, meglio queste!

"Series high foodstuff choiceness raw material
Produced meticulous
Speciar materials"

Ma ci si potrà fidare a mangiare queste caramelle tipo "galactina", che sono fatte in materiale speciare e crudo? Inoltre, si fa fatica a distinguere la lettera a dalla o, perchè sono scritte quasi uguali!



La mia mente sulla tua

in alto a sinistra "Mind act upon mind"
in basso a destra "For soft and comfortable life you can really feel good"

Questa è la confezione delle salviettine facciali usate da noi a mo' di tovaglioli, che qui sono inesistenti.
Che dire, oltre ad essere fashion, ci teniamo anche ad avere una vita morbida e confortevole...non potevamo non prenderle! In effetti dopo averle utilzzate, ci sentivamo già bene!












25 agosto 2008

Il pacco - parte 2

Signore e signori....ecco il pacco!!



Alla fine è stato più semplice del previsto, e siamo anche stati aiutati un po' dal destino. Una sera aspetto il Pat sul piazzale antistante l'entrata alla "free trade zone" dove lavora, dotata di avviso postale e vocabolario italiano-cinese (che non si sa mai, magari vien utile). Arriva il Pat e vede, sullo stesso piazzale (e non è cosa ovvia in mezzo alla massa di cinesi), un suo ex collega cinese, che parla un po' d'inglese a cui abbiamo chiesto cosa diceva l'avviso. In pratica il pacco era depositato nel piccolo ufficio postale vicino a noi (piccolo, ma efficiente a questo punto) e per ritirarlo, bastava presentarsi con un documento. Detto, fatto.

Per la cronaca, il pacco è stato aperto dalla dogana cinese, si vede che i solerti addetti non credevano al contenuto dichiarato dalla Oli (newspapers and books) e han fatto bene! :-) Perchè, in effetti, non conteneva solo quanto indicato. Grazie Oli!

20 agosto 2008

Il pacco - parte 1

Il giorno in cui abbiamo prenotato il volo per tornare in Ticino, mi scrive la Oli (a quel momento ancora ignara del rientro) dicendomi che mi aveva mandato un pacchetto. Tempo di consegna stimato dal postino ticinese, circa 2-3 settimane. Ovvero durante la nostra assenza. Ci chiedevamo chissà se anche qui in Cina mettono gli avvisi nella casella come da noi? Oppure se continuano a passare giorno dopo giorno, finchè qualcuno finalmente gli apre la porta? Chiediamo a un ex collega del Pat che parla un po' d'inglese...non sa come funziona, dice che forse basta avvisare l'amministrazione del palazzo che, di conseguenza, avvisa i vari guardiani alle entrate del complesso. Una parola, nessuno parla inglese e il mio mandarino si limita a 3-4 parole, del tutto inutili in questo caso. Mi presento nell'ufficio con vocabolario, agenda e bigliettino con l'indirizzo. Rebus 7-3-9 ovvero assenti (mostrato sul vocabolario) 3 settimane (mostrato sull'agenda) e l'indirizzo per fargli capire quale appartamento sarebbe stato vuoto per quel periodo. Non è servito a un gran che, ma l'impiegato dell'amministrazione deve aver pensato che volevo comunicargli una cosa importantissima perchè ha chiamato col telefono qualcuno che parlasse un po' d'inglese e me l'ha passato. Io ho spiegato, non so cos'abbia capito il mio interlocutore e, di conseguenza, cos'abbia raccontato all'impiegato. E di fatti tutto questo non è servito (ma è più probabile che non ci siamo capiti), perchè è passato anche l'uomo del gas (a leggere il contatore) e nessuno gli ha detto che non c'eravamo. Amen.

Comunque al nostro rientro, nella cassetta della posta abbiamo trovato questo



per deduzione ho pensato, ma anche sperato, che fosse un avviso della posta e di fatti, facendo una ricera con il vocabolario, trovo conferma che i due caratteri in alto al centro significano Posta.

Ora dobbiamo solo provare ad andare nel piccolo ufficio postale qui vicino, sperando che il pacco ce l'abbiano loro e che non ci debbano comunicare niente e/o mandare da un'altra parte, perchè se no ci sarà da ridere!
Vi racconteremo com'è andata.

Rieccoci!

Et voila di nuovo a casa in Cina. Vacanze intense, sotto tutti i punti di vista da quello emotivo a quello culinario e di conseguenza volate...peccato che non volino via anche i kg presi in abbuffate a base di pane, formaggio, pane, salumi, pane, kebab, pane, pizze, pane.

Tra il Ticino e Shenzhen, solita tappa di rito a Hong Kong, dove siamo atterrati verso le 07.30 di lunedì mattina. Questa volta, per questioni di tempi di consegna del passaporto per il visto in agenzia (entro le 10.00 del mattino, se lo si vuole riavere il girono dopo), dall'aeroporto al centro abbiamo preso l'airport express che in 20 minuti ti recapita in stazione Central (in bus ci si mette circa un'ora), il costo del biglietto è di HKD 100.00 (circa sfr. 30.--). Mica regalato, ma in compenso se arrivi a Central e ti accorgi di avere il natel scarico....non c'è problema! Ci pensa il mobile phone charger.



Io ero stravolta per non essere riuscita chiudere occhio in aereo, malgrado le 2-3 ore di sonno di sabato notte, tanto d'addormentarmi a un tavolo di un Mc'Donalds, dove siamo andati dopo l'agenzia del visto, alla ricerca di refrigerio e in attesa che ci consegnassero la stanza in albergo. Avevo già comunicato a tutti (cioè al Pat) che sarei andata a letto al più tardi per le 20.30 ma poi...non si bene come, siamo finiti nel quartiere di Wan Chai...abbiamo trovato questo pub...di li a poco sarebbe iniziata la quiz night...e mica potevamo andarcene tra una domanda e l'altra, non si fa così! Anche se erano quasi tutte di "cultura" generale inglese, cinese o australiana, di fatti l'occhio scappava involontariamente sul foglio di risposte del nostro vicino di tavolo australiano. Com'è andata? Ultimi...ma parimerito con diversi altri, eh!
E alla fine siamo crollati nel letto che era mezzanotte.

08 agosto 2008

Dove siamo finiti?

Diciamo che...siamo molto più vicini di quel che possiate pensare...praticamente...dietro l'angolo. Perchè a sto giro, tra il viaggio in Corea e la solita tappa ad Hong Kong, abbiamo infilato una piccola, ma piccola eh, deviazione di percorso decisa last minute in direzione Ticino. Solo una toccata e fuga, e tra qualche giorno saremo di nuovo su un aereo che ci riporterà ad Hong Kong.